Esperienze didattiche e raccolta di video, documentari, disegni, articoli di giornale, realizzati a scuola
Visualizzazione post con etichetta Dantedì. VII anniversario. Testo Narrativo. Mostra tutti i post
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giovedì 25 marzo 2021

Chiara 3A

 LUCREZIA ALIGHIERI


Lucrezia Alighieri, lontana discendente della famiglia del famoso poeta e scrittore Dante Alighieri, sin da giovane era sempre stata molto incuriosita dalla storia del suo antenato. Avrebbe tanto desiderato incontrarlo per ricevere i suoi poteri della scrittura o poter solo fare il viaggio in Paradiso. Quante ore della giornata passava a fantasticare su avvenimenti che avrebbe voluto si avverassero: da quanto si svegliava la mattina, mentre andava a scuola a quando riordinava la camera, non pensava ad altro.

Durante le vacanze di Pasqua, una mattina mentre era salita in soffitta per cercare la vecchia macchina da scrivere del nonno si era imbattuta in una scatola imballata in uno strano modo con su scritto “oggetti di famiglia”. Si avvicinò a quel pacco, a cui non aveva mai dato tanta importanza, per vedere se magari avrebbe potuto trovare lì ciò che cercava. Girava e rigirava centinaia di fogli che la riempivano, fino a che non trovò una lettera destinata a una certa Beatrice. L’aprì e riversò il suo contenuto sul pavimento. Erano due fogli ripiegati l’uno dentro l’altro ed una pietra. Prese il primo, il più vecchio: la carta era molto gialla. 

mercoledì 24 marzo 2021

Giulia M 3A

 “Tra mito e poema”

Dentro i boschi, lungo i sentieri, lungo distese di pinete e abeti che coprivano l’intera zona, con le foglie dorate che cadevano colorando il morbido terreno, passava il Dio dagli occhi azzurro cielo e dai capelli color sole.  Egli vagava disperatamente per cercare di trovare la sua ninfa, la sua amata, la sua Dafne. Fino a quando non riuscì a trovarla, quando però i loro occhi si incontrarono la ninfa scappò impaurita.

<<Tornate indietro! Vi imploro! Io Dio delle arti, delle profezie, portatore di luce e verità, vi supplico di tornare indietro! Voi siete mia! Il mio cuore vi appartiene! Nulla mi separerà da voi!>>

Quelle grida, quelle dichiarazioni, turbavano la mente di Dafne, le parole di Apollo continuavano a vagare nell’aria, come fossero delle cantilene. Dafne cercava di correre più veloce, ma i lunghi capelli sfuggirono dalla benda che li legava e si avvolsero alle sue gambe, rallentandola. Le sue vesti si impigliarono ai rami dei vari cespugli, il suo cuore prese a battere così forte che le parve di soffocare. Apollo sentiva il suo respiro affannoso farsi sempre più forte, sempre più vicino, a poco egli l’avrebbe raggiunta e avuta per sempre. 

La ninfa era stremata e in preda alla disperazione, decise bene di rivolgersi al padre, il dio fluviale Peneo. 

<<Padre salvami! Aiuto!>> urlava con voce acuta e rotta la ninfa.

Giulia B 3A

LA COMMEDIA AI NOSTRI TEMPI  

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura” ……ma così oscura che ad un certo punto ho sbattuto la testa contro un grosso ramo ed ho perso i sensi.

Quando mi sono risvegliato, con un grosso bernoccolo sul capo, intorno a me, oltre a non esserci più la selva e tanto meno l’oscurità, c’era una confusione pazzesca.

Gente vestita con strani abiti che camminava velocemente, buffi marchingegni montati sopra a due o quattro ruote sfrecciavano da tutte le parti e soprattutto ogni genere di rumore.

Incuriosito, ma anche molto spaventato, mi sono diretto verso un rassicurante signore che con una bandierina in mano, guidava un numeroso gruppo di ometti dagli occhi a mandorla e la pelle vagamente gialla, “Miserere signore”, gli ho detto salutandolo, “credo proprio di essermi smarrito”.

Valerio 3A

 Dante Alighieri nel futuro


Correva l’anno 8025 e Dante Alighieri stava passeggiando tutto tranquillo fino a quando incontrò un alieno che lo spinse dietro un cespuglio per proporgli un accordo: “Salve, se vuole io gli posso dare l'occasione di fondare una nuova lingua.” 

Dante subito chiese : “Ma scusi innanzitutto lei chi è? Poi come si permette a dire che io devo creare un nuovo idioma e quindi di cancellare l’italiano.”

“Non ho detto questo. Non mi metta parole in bocca che io non oso dire. Gli sto semplicemente chiedendo se vuole fondare una nuova lingua in Italia oltre all’italiano. Questo non significa cancellarla:”

Dante non rispose. Rimase in silenzio per qualche minuto. E subito dopo disse: “Se io  volessi accettare, come farò a crearla?”

Tommaso 2 Collegno (Torino)

 IL VIAGGIO DI DANTE

Dante si risvegliò. 

Il vento che sentiva non gli era per nulla familiare. Inoltre, gli sembrava che il letto fosse diventato umido…

Si alzò di soprassalto e si rese conto che non era nel comodo letto di casa sua, bensì in una foresta.

Era terrorizzato. Gli alberi sembravano osservarlo e i rami parevano volessero catturarlo, le chiome oscuravano la luce della luna in quella fredda notte di primavera.

Dante non riusciva a capire come fosse finito in quella foresta, era confuso, spaventato.

Si accorse che non indossava più le vesti da notte, ma l’abito rosso con tanto di corona d’alloro.

Cristian 3A

Dante's Agency

Un giorno un giovane ragazzo, di nome Marco, era seduto sul divano di casa sua e all'improvviso gli arriva una chiamata da un numero sconosciuto. Marco decide di rispondere, al telefono era una ragazza che aveva 30 anni, ma per la sua età aveva una voce molto delicata e graziosa. Nella chiamata con Marco lei non gli dice come si chiama, ma gli dice solo che non gli dirà il suo nome finché non si incontreranno. 

Flavia 3H

 “Nel bel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita” 

Quando si svegliò, Dante si trovava in una scuola superiore, più precisamente in un liceo classico, stranito e confuso dalla situazione fermò un passante e gli chiese dove si trovava e che giorno era, lui, rispose che si trovava nel liceo Alighieri e era il 14 novembre del 2032, lui scombussolato, non fece in tempo nemmeno a dire che quello era il suo cognome, non sapeva che fare, ma si rese conto che in mano teneva due oggetti: una piccola capsula ed una lettera da parte di Beatrice l'amore della sua vita, questa diceva: 

Caro amore mio,

Jacopo 3A


 CARONTE

Tutti noi siamo abituati a leggere la Divina Commedia raccontata dalla voce del suo autore. Ma abbiamo mai pensato al fatto che anche le varie figure di rilievo presentate da Dante potessero avere un loro pensiero? Un loro punto di vista? Per esempio, Caronte descritto semplicemente come un orribile vecchio barbuto con il solo compito di traghettare anime, potrà mai aver avuto dei suoi pensieri? A me piace immaginare di si e quindi, ho deciso di immaginare l’inferno di Dante, visto da un insolito ed improbabile Caronte…


Le rive del fiume Acheronte sono la cosa più orrenda che si possa vedere in tutta la propria vita: masse di anime accalcate e impaurite che aspettano solamente di salire sulla mia barca per andare incontro al proprio destino. Anime ammassate che urlano e si disperano, senza aver ancora capito il perché siano lì, senza aver ancora preso coscienza dei loro peccati commessi in vita. Sono costretto a stare qui per l’eternità a fare il traghettatore di anime.

Ginevra 3A


 IL PURGATORIO DELL’UNIVERSO 


Vi sono giorni del nostro lungo e faticoso viaggio in cui ci troviamo immersi nel tran tran quotidiano a riflettere sugli ostacoli che esso ci pone davanti e sui problemi così tormentati da sembrare proprio le acque di quel fiume fiorentino che quel 21 marzo mi trovavo a navigare.

La primavera era nell’aria, i fiori si stavano vestendo dei loro profumati petali, le rondini stanche e affaticate dal loro ritorno costeggiavano la riva occidentale del mio caro corso d’acqua sulla quale i miei occhi si perdevano in quei dolci colori che la mezza stagione aveva portato con sé e che per sempre avevano segnato il mio personale cambiamento e quello della mia vita.

Tutto procedeva come da copione, il sole era alto e splendente, e io, il sontuoso e rinomato Gabriele Di Bartolomei mi impegnavo a domare lo straripante fiume Arno che mai così tanto avevo visto impazzire. Tutto d’un tratto, però, la mia attenzione fu catturata da un vecchio e tenero pescatore che mi incuriosì tanto da farmi avvicinare.

Chiara S 3H


 Il vero inferno di Dante


Era il primo giorno del primo anno delle scuole superiori per un ragazzo e una ragazza che, anche se non si conoscevano, avevano la stessa paura. Capitarono in classe insieme. Il professor Marone iniziò a fare l'appello e tra i tanti nomi strani spiccarono i loro: Leo Alighieri e Noemi Portinari. 

Tutti i ragazzi si girarono verso di loro increduli. Durante la ricreazione il professore confidò ai due ragazzi che Virgilio fosse suo antenato visto che i due non avevano fatto caso al suo cognome, e iniziarono a parlare delle loro origini passeggiando in corridoio. In quella scuola era il primo giorno anche per il professore. Tra le tante porte del corridoio si soffermarono su una: era una vecchia porta di legno chiusa con davanti una grata di ferro con un lucchetto e con incisa la frase "Lasciate ogne speranza, voi ch'entrate". Proprio la frase che si trovava sull'immaginaria porta dell'inferno della "Divina Commedia". Perché era incisa lì nessuno lo sapeva, e i tre si sentirono chiamati in causa. 

Gabriele P 3A


 Viaggio immaginario ispirato alla Divina Commedia di Dante


Correva l’anno 3050 ed io, Capitano James Freeman del pianeta Venere, insieme alla mia squadra di soccorso, trovammo una navicella vagante nello spazio. Grazie al teletrasporto potemmo ritrovarci sul ponte di comando.

La nave era molto piccola, apparteneva ad un’epoca passata, date le tecnologie presenti in essa, come per esempio vecchi computer Mcintosh classic . Era molto trasandata, non c’era illuminazione di alcun tipo; il pavimento e le pareti erano ricoperti di una strana sostanza viscosa e fosforescente mai vista prima. 

Ci dividemmo in squadre per cercare dei segni di vita, ma nulla. Non c'era anima viva in quel luogo.

Grazie a questa esplorazione trovammo un HOLOVOX ancora funzionante; uno strumento molto arretrato per registrare degli audio o dei diari vocali. Io e i miei compagni visionammo le registrazioni che erano presenti, la maggior parte erano delle istruzioni / guide per riparare la nave. Poi ci saltò agli occhi un audio di lunga durata, si intitolava “Chiunque lo trovi, lo ascolti!”

Facemmo partire l’audio.

Elena 3A

 LA PRIMISSIMA STESURA


Vi siete mai chiesti come sarebbe stata la primissima stesura della Divina Commedia se Dante l’avesse iniziata a scrivere dopo… il rifiuto di Beatrice? Bene, probabilmente no, a chi interessa? Penserete voi. Ma sono qui per raccontarvi in breve come sarebbe andata e personalmente credo sia una teoria meno noiosa degli eventi successi realmente, per cui se non avete nulla da fare vi consiglio di fermarvi a leggere. 

Iniziamo dal principio: era un giorno primaverile nel lontano 1304 e il nostro Dante era a pezzi. Aveva finalmente trovato il coraggio di rivelare a Beatrice ciò che provava; quanto per lui pare così gentile e onesta quando saluta qualcuno e di quanto per lui sembrasse una creatura scesa dal cielo in terra a mostrare il miracolo e tutte quelle cose scritte in qualche sua poesia a lei dedicata. Dicevo, Dante voleva dichiarare a Beatrice l’amore che provava per lei e da quel giorno cominciò a lasciarle alcuni versi delle sue poesie sotto la sua porta. Solo che Beatrice non li notava mai. Andò avanti così per un paio di giorni, allora Dante, con la mente offuscata dallo sconforto, scrisse versi di poesia in maniera confusa, mettendo insieme parole dal significato ambiguo che potevano significare tutto e il contrario di tutto... Questa volta era deciso che gliel’avrebbe fatta avere ad ogni costo ed andò di persona di fronte casa sua per consegnarle la pergamena. Bussò alla porta, Beatrice si affacciò e la scena andò più o meno così: 

Alice 3A

  IL MIO INFERNO

Tutto è iniziato nel giorno del mio tredicesimo compleanno.

In quel periodo della mia non avevo tanti amici, e allora decisi che prendere un cane pensai che sarebbe stata un idea per colmare quel vuoto  all’interno del mio cuore. Era una cagnolina di piccola taglia un cavalier king marrone a macchie bianche di nome Artemisia ma io la chiamavo solo Misa alla quale non mi separavo mai, anzi per farmelo addirittura portare a scuola dissi che era il mio cane da compagnia Tutti ci credettero ovviamente, anche perché avendo appena affrontato il tuo lutto era facile da credere, ma ovviamente era una bugia, certo tu mi manchi ma non ho bisogno di un cane che ti sostituisca . 

Federico 3A


 RACCONTO ISPIRATO A DANTE 

La notte fra il 25 e il 26 settembre dell’anno 2000, Giovanni Rossi, un ventisettenne con un buon carattere ma molto pauroso, si accorge di essersi sperduto in una foresta, la quale si trova all’interno di un labirinto.

Il ragazzo impaurito e preso da un’angoscia mortale, pensa che per lui sia la fine; ma dopo essersi ripreso, si incammina alla ricerca di qualcuno o qualcosa.

Passo dopo passo Giovanni inizia a scoprire sempre nuove cose dell’ambiente in cui si trova e scopre di avere una dote, quella di poter capire cosa dicono gli animali, il giovane quindi riesce a far amicizia con molti di questi tra cui un lupo e una volpe.

Dopo circa un mese dall’inizio dell’avventura Giovanni vede in lontananza una collina e incuriosito si incammina verso di essa. Fatta notte il ragazzo continua comunque a camminare fino a quando si ritrova davanti a sé un essere vivente stranissimo, un alienuomo, una creatura metà aliena e metà uoma, il ventisettenne impaurito vuole scappare, ma ad un tratto l’essere inizia a parlare:

Sara 3A

 VIAGGIATORI NELLO SPAZIO


Nel mezzo del cammin della mia vita,

mi ritrovai su una navicella spaziale,

perché…


Sono un astronauta e il mio nome è Dante. Qualche mese fa mi è stato proposto di fare un viaggio per esplorare alcuni pianeti del sistema solare, ed io, senza pensarci un attimo, ho accettato. Infatti è qualche anno che non parto per una spedizione spaziale perché negli ultimi tempi c’è stato un incremento di giovani astronauti. 

Oggi finalmente partirò, e ho deciso di portarvi con me in questo mio viaggio che durerà a lungo.

La partenza sarà stanotte, tra il 7 e l’8 aprile, esattamente a mezzanotte. Per fortuna non sarò da solo, ma ad accompagnarmi ci sarà un mio fidato amico e collega, Virgilio, e la mia più bella collega, Beatrice. 

Il programma prevede tre tappe principali (ovviamente salvo imprevisti) dove dovremo scendere tutti tranne uno che resterà nella navicella, per esplorare i nuovi territori, e incontrare, se mai ci saranno, gli abitanti di quelle terre. 

Maria 2C

 


LA DIVINA PANDEMIA


NEL DODICESIMO ANNO DELLA MIA VITA
MI RITROVAI CON UNA PANDEMIA ASSAI DURA
CHE LA NORMALITA' DI PRIMA ERA SPARITA 


LA CITTA' SEMBRAVA UNA RADURA

E TUTTI CHIUSI IN CASA A FAR LA PIZZA

PER CERCARE DI SCACCIARE LA PAURA


E MENTRE PAPA' FA LA FILA, MAMMA IGIENIZZA

LA GENTE SUL BALCONE CANTA

E CONTE ALLA TV CHE LI TRANQUILLIZZA  


Diana 2C

 VIAGGIO NEL TEMPO


Qualche giorno fa mi arrivò una telefonata da un numero che era 1265-1321.

Io risposi perché il numero mi sembrava familiare, ma non sapevo dove l'avessi già visto. Quando risposi la voce disse: "Ciao, sono uno scienziato che ha fatto un’invenzione, sei tu Diana?" 

Io dissi di sì e replicai: "Invece tu come ti chiami?"

Lui non rispose e continuò dicendo: "Ci incontriamo tra un po', ok?" 

Io annuii, ma prima che potessi aggiungere qualcos'altro chiuse.


Poco dopo mi citofonò qualcuno sotto casa. 

Mi affacciai e vidi un signore alto e misterioso.

Scesi le scale,  mi avvicinai e chiesi "Sei tu lo scienziato?"

Lui annuì.


Nicolò 2C


FRIENDZONATORI? ATTENZIONE ALL’INFERNO NICOLESCO


Ciao, sono Nicolò e... non sono nato nel 1200.

In occasione dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta ho deciso però lo stesso di creare il mio inferno, proprio come Dante.

Certo, non mi posso paragonare a lui, però cercherò di fare del mio meglio.


Il re del mio inferno si trova in una stanza buia, la sua pena è quella di dormire continuamente sognando di stare in una guerra.


Immagino il mio inferno dentro un quadro, dove le persone sono intrappolate. 

I cerchi del mio inferno sono 4.


Nel primo cerchio ci sono i Laziali: persone che nella vita hanno tifato Lazio, la squadra sbagliata. La loro pena è stare in uno stadio in cui si tifa solo Roma. Contrappasso per contrasto.


Alessandro 2C

DOPO 700 ANNI IL COVID-19 PRENDE IL POSTO DI LUCIFERO NELL’ULTIMO CERCHIO DELL’INFERNO


Viaggiando con la fantasia immagino il mio inferno, che ha meno cerchi di quello di Dante, ma bastano per inserire alcuni peccatori che non sopporto.


Nel primo cerchio immagino di trovare quel precisino di mio fratello, che ha da ridire su tutto e sistema le sue cose in modo perfetto.

Lo vedo mentre cerca di uscire dalla porta dell'inferno ma i suoi libri glielo impediscono e il vento che si alza lo sommerge sotto un mare di carta.

La sua, in fondo, non è una colpa grave. Per questo lo lascio all'interno dell'inferno  (non come gli ignavi per Dante, che neanche Satana vuole!).


Da fantasma mi porta poi nel secondo cerchio dove trovo chi pensa solo a se stesso. Questi peccatori si trovano lì da soli senza soldi e senza niente da immaginare, costretti a dormire per strada, invisibili agli occhi delle persone che passano.

Chiedono aiuto ma la loro voce non può essere sentita e restano a riflettere sul loro egoismo.


Francesco P. 2C

 VI SIETE ACCORTI? DOPO 700 ANNI E’ VISIBILE NEI PRESSI DELL’INFERNO DANTESCO LA CUNA MALEDETTA DEI SAPIENTI


Mio fedele amico Gabriele, 

oggi ti condurrò in un luogo da dove non vi è ritorno per le anime dannate che qui giacciono da migliaia di anni.

Saliremo questa collina sporca e fangosa. Li vedi? Scivolano giù come maiali nelle loro feci, non degni di pulizia, né fuori né dentro. 

Vedi, mio caro compagno, qui in basso abbiamo una delle categorie più vergognose di tutte: i giudicatori. Tutte quelle persone che nella vita hanno aperto la bocca e hanno dato fiato senza sapere; tutti coloro che hanno puntato il dito e non si sono accorti che le altre quattro erano rivolte verso loro stessi. Sono oggi condannati alle peggiori umiliazioni: nudi come vermi, frustati da tutti e derisi.

Ma vieni, saliamo più su.