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venerdì 25 marzo 2022

Alessandra, IC A. Manzi

di Alessandra

di Alessandra

 

Dante stava camminando per l’inferno quando incontrò una fiammella che era Ulisse e gli raccontò cosa fece dopo essere tornato a Itaca. Gli disse che ogni giorno rimaneva dentro il palazzo e raramente usciva però un giorno, mentre stava facendo una passeggiata, vide un vaso che rappresentava la conquista di Troia. In quel momento si ricordò della guerra che aveva combattuto, delle sue avventure e del suo viaggio. Non poteva restare fermo, doveva continuare a viaggiare. Quella sera aveva intenzione di dire tutto a sua moglie Penelope che all’inizio non la prese molto bene ma Ulisse riuscì a convincerla dicendo che sarebbe tornato presto. Dopo aver parlato andò a dormire. La mattina dopo, all’alba, uscì per andare a preparare la barca. Era quella che aveva usato per tornare dal suo lungo viaggio. Dopo aver preso delle provviste Ulisse salì sulla barca e cominciò a navigare. Era quasi pomeriggio quando trovò una capanna. Allora Ulisse decise di andare a vedere chi abitava lì dentro. Quando entrò nella capanna vide dei vecchi marinai che avevano viaggiato insieme a lui. Ulisse gli propose di proseguire il viaggio con lui, loro accettarono e salirono sulla barca. Ulisse gli raccontò del viaggio che voleva fare: voleva prima passare dalla maga Circe a prendere una pozione e poi andare dalla ninfa Calipso per lanciarle la pozione. Cominciarono a navigare per andare dalla maga. Navigarono per alcuni giorni fino a che non arrivarono. Quando arrivarono dalla maga i compagni di Ulisse avevano un po’ di paura ad entrare perché alcuni marinai che stavano con loro erano stati trasformati in maiali, poi si fecero coraggio ed entrarono. La maga era felice di rivedere Ulisse. Ulisse chiese una pozione per trasformare le persone in maiali, la maga la prese subito e gli disse di non farla cadere prima di usarla. Ulisse la ringraziò e tornò sulla nave. Continuarono a navigare per molto tempo, sia di giorno che di notte anche quando il mare era in tempesta. Dopo qualche settimana arrivarono all’isola di Calipso, Ogigia. Era un’isola piccola e silenziosa, piena di vegetazione e Ulisse se la ricordava bene perché ci aveva passato molti anni. Per fortuna la ninfa non lo aveva ancora visto. Andò subito ad arrampicarsi su un albero, così poteva lanciare meglio la pozione. Quando arrivò la ninfa Ulisse lanciò la pozione prima che lo vedesse, scese dall’ albero, salì sulla sua barca e continuò a navigare, lasciando la ninfa Calipso in quello stato. Dopo aver navigato per tanto tempo, Ulisse e i suoi compagni volevano tornare a casa. Si misero in viaggio, passarono molti giorni e Ulisse non vedeva l’ora di tornare da sua moglie ma finalmente, dopo una lunga notte in mare, di mattina arrivarono. Ulisse decise di ospitare nel suo palazzo i compagni che aveva rincontrato nel viaggio. Quando scesero dalla barca si incamminarono verso il palazzo dove abitava Ulisse. Una volta entrati Ulisse diede una camera ad ognuno e andò a salutare sua moglie e suo figlio che furono molto felice di rivederlo.

Arianna. IC A. Manzi

 Ulisse e Calipso

di Arianna


Eravamo arrivati nell’ottavo cerchio. Lì sembrava tutto molto tranquillo: c’era un’enorme prato e da lontano si vedevano delle strane lucine, che sembravano lucciole. Mi sedetti sul prato e Virgilio mi disse, rovinandomi l’atmosfera: ”Caro Dante quelle  luci laggiù non sono quello che sembrano, sono i dannati di frode, racchiusi per sempre in una fiamma”, così ricordai che Virgilio poteva leggermi nella mente. Continuando il nostro viaggio, vidi due strane fiamme vicine e chiesi: ”Maestro, chi sono quelle due  luci laggiù che soffrono insieme abbracciandosi?” e lui rispose: ”Sono Ulisse e Diomede, che devono scontare la pena poiché hanno convinto con l’inganno molti navigatori a seguirli per i loro spericolati viaggi o per scopi personali. Se vuoi scoprire cosa è accaduto ad Ulisse  dopo il suo ritorno a Itaca, basta pregare per lui ”. Così feci e la sua fiamma si avvicinò e mi domandò:”Cosa vuoi tu mortale, che sei venuto nel Regno dei morti prima del tempo?”. Io risposi: ”Sono Dante Alighieri e vorrei sapere cos’è accaduto dopo il tuo ritorno ad Itaca e  perché sei qui all’Inferno”. Ulisse mi guardò e cominciò a raccontare:

“Erano passati due mesi ad Itaca ,dopo il mio ritorno, mio figlio Telemaco era cresciuto e aveva trovato una compagna, Clio e si sarebbero sposati  fra sette giorni, mia moglie e io eravamo molto felici per loro. Una mattinata guardando il mare , dalla scogliera ,sentii la mancanza di quelle avventure spericolate , ma tolsi quel pensiero dalla mia testa , ormai ero con la mia famiglia e non potevo riabbandonarla di nuovo,stavo per andare via , quando vidi una zattera attraccare al porto e la sopra c’ era Calipso, la ninfa che avevo incontrato nell’isola di Ogigia . Ero stupito , come aveva fatto ad arrivare lì? Così le chiesi: “Calipso come hai fatto ad arrivare qui ? “ lei rispose: “Mi sentivo troppo sola , mi mancavi, così ho pregato in nome degli dei e loro mi hanno aiutata”. Allora portai Calipso dentro il mio palazzo e le dissi: “Devi passare lentamente per arrivare nella mia stanza senza farti vedere, mentre io distraggo mia moglie, Penelope”.Però Calipso mentre cercava di nascondersi sbatte  contro un anfora e codesta cadde a terra . Penelope per lo spavento urlò e vide spuntare da dietro la ninfa e si infuriò con me . “Ulisse cosa ci fa questa ninfa a casa nostra?” . “ Non è come pensi moglie mia, sai che non ti tradirei mai” così lei ribatte :” Allora portala via di qui prima che io ti lasci e pensare che ti sono stata fedele per dieci lunghi anni “ . Detto questo scoppiò a piangere , allora decisi che avrei riportato Calipso a casa. Dopo aver affrontato una tempesta scatenata da Poseidone , poiché era ancora arrabbiato con me, arrivammo a Ogigia dove dopo essere approdati , Calipso mi supplicò di non lasciarla sola e a me venne un idea: potevo dare in dono Calipso a il gigante Polifemo così Poseidone , suo padre , mi avrebbe lasciato in pace. Così quando fummo arrivati urlai al gigante: “ Polifemo , sono Ulisse , sono venuto a scusarmi per quello che ti ho fatto all’ occhio, ho un dono per te: una bellissima ninfa, Calipso, che ti potrà aiutare ora che non ci vedi più”. Lui fu d’accordo ma Calipso non era molto convinta finché non scoprì che dentro quel gigante si nascondeva un animo gentile, così accettò . Tornai ad Itaca , dove giurai a mia moglie di esserle sempre leale.

Io mi commossi a quel racconto  e promisi ad Ulisse: “Quando sarò nel mondo dei vivi racconterò la tua storia. Te lo prometto”.


Lorenzo. IC G. Falcone, Grottaferrata

 Dante Fra’


di Lorenzo 

Tutti quanti conosciamo Dante Alighieri, il famoso sommo poeta che ha dato dignità letteraria al  volgare fiorentino, ma se fosse stato un ragazzo di questa generazione come sarebbe stato? Come  sarebbe stata la sua Commedia? Beh, io me la immagino così… 

Nel mezzo di una sera in discoteca mi ritrovo tra questa banda di scalmanati intenti a ballare fino  allo sfinimento. Io, spaesato e notoriamente timido e riservato, provo attrazione verso la porta  d’uscita ma, ad un tratto, ecco il mio amico Virgi, Virgilio all’ anagrafe, che mi viene incontro: “oih,  Dante, fra’ (appellativo che usano i ragazzi per chiamarsi che sta per “fratello”), vieni che ti presento  qualcuno…”. Non faccio in tempo a replicare che eccomi introdotto nel mondo della febbre del  sabato sera, da me considerato l Inferno. 

Il primo gruppo è chiamato dei BALLERINI SCALMANATI, ossia quelle persone che non si fermano  nel ballare neanche a pagarli oro, e quasi da perdere il senno, ma capiranno il loro errore quando la  mattina dopo non riusciranno ad alzarsi neanche dal letto totalmente esausti. 

Il secondo gruppo è quello dei BARATTIERI, gente che vende di tutto, soprattutto mi riferisco a cose  affatto legali, non so se mi spiego, facendo soldi alle spalle dei tentati, ma verranno, prima o poi puniti, speriamo. Infine il gruppo degli IRACONDI che iniziano stupide risse da bar coinvolgendo  quante più persone possibili. 

Ecco che Virgi mi conduce su per una scala che porta al piano di sopra e lì trovo i pentiti delle loro  malefatte, ossia il Purgatorio , le prime persone sono I TENTATI che si distinguono in: coloro che si  pentono di aver fumato e di essersi fatti tentare dai BARATTIERI e coloro che vomitano come  fontane per aver bevuto troppo e non sanno come tornare a casa. 

Anche io non so come fare, vorrei andarmene, è troppo che giro qua dentro. 

“Oii...Dante…fra’…c’è la fai? Come ti senti?” Caspita, apro gli occhi e vedo Virgi preoccupato che mi  scruta e io… sono sul pavimento… mi dice che sono svenuto e sono piombato giù come una pera,  mah, sarò stato ingannato da un drink traditore. 

Accanto al mio amico vedo un angelo, ma no, è Beatrice, non mi ha mai filato ed ora è preoccupata  per me, wow, sono in Paradiso , mi coccola e mi dà anche il suo numero.  

È ora di chiamare mio padre, Bernardo, e tornare a casa mia, per me la Candida Rosa.

Daniele. IC A. Gentileschi

 Verso il Paradiso


di Daniele


27 Ottobre 3276  

Oggi è il primo giorno di viaggio in aereo vero il Paradiso, sono circa 2 ore che  siamo partiti con il mio equipaggio, non so se riusciremo a trovarlo, visto che  ancora nessuno ci è riuscito, ma sono ben due anni che cerchiamo di costruire  il mezzo più veloce e sicuro per raggiungerlo…Speriamo che oggi sia la volta  buona. Per fare questa scoperta abbiamo utilizzato, al posto della benzina, dei  pannelli solari, e abbiamo portato anche armi laser, nel caso dovessimo  incontrare nel tragitto alcuni dei mostruosi draghi che vegliano il Paradiso. 

29 Ottobre 3276  

Sono già passati due giorni e del Paradiso non c’è proprio traccia, forse  dovremmo lasciar perdere, e pensare che non esiste come fanno tutti, però  non lo farò mai : è una vita che sto progettando questa scoperta, non posso  mollare solo all’inizio della sfida. 

31 ottobre 3276  

Ormai sono 4 giorni che siamo in viaggio, spero che entro 3 giorni  raggiungeremo il Paradiso, perché secondo i calcoli che avevo fatto dopo 6  giorni di viaggio avremmo dovuto iniziare a intravederlo. Per fortuna ho portato anche le scorte per un giorno in più, se qualcosa andasse storto. Speriamo che  entro 2 giorni lo raggiungeremo, altrimenti non abbiamo abbastanza cibo per il  ritorno. 

1 Novembre 3276 

Finalmente siamo riusciti ad intravedere il Paradiso, è una cosa spettacolare!  C’è una luce immensa e si sente in sottofondo una soave melodia angelica.  Però c’è anche una brutta notizia: i draghi ci hanno iniziato ad attaccare,  abbiamo dovuto indietreggiare un pochino per nasconderci da loro e  organizzare la difensiva. Ora io e il mio equipaggio ci siamo riuniti per  escogitare un piano, altrimenti la peggiore delle ipotesi è quella di ritirarci, ma  non ne ho intenzione. 

2 ore dopo 

Abbiamo trovato la soluzione: ognuno prende con sé un’arma laser sparando e  quando le armi si dovranno ricaricare indietreggeremo, sperando che non ci  colpiscano con le loro sfere elettriche. 

2 Novembre 3276 

Finalmente siamo riusciti a sconfiggere tutti i draghi, però ci hanno  danneggiato l’ala posteriore. Abbiamo anche una notizia super positiva: siamo  riusciti ad arrivare al Paradiso! Ci fermeremo qui e poi ripartiremo sperando di  arrivare tutti sani e salvi. 


Federico. IC A. Gentileschi

 Diario del Capitano Giofeda

di Federico

12/gennaio/3147  

Caro diario,  

Io e il mio equipaggio siamo da giorni in mare alla  ricerca della “Montagna del Purgatorio”. 

I viveri nella stiva ormai scarseggiano, ma  fortunatamente stiamo in mezzo al mare, che è  pieno di pesci, quindi di cibo. 

Speriamo di scorgere la montagna il più presto  possibile perché in mare non ci sono solo pesci da  mangiare, ma ci sono anche i drapious, mostri  giganteschi, con le squame blu elettrico, ferocissimi,  con delle pinne grandi quanto un elefante e denti  molto aguzzi. 

13/gennaio/3147  

Caro diario,  

Anche oggi solo e soltanto mare, non c’è neanche la  più piccola traccia della montagna. 

Abbiamo dovuto fare rifornimento di alimenti e ci  siamo messi a pescare.

Non abbiamo trovato niente, mi sono ricordato ora  che dove ci sono drapious non ci sono pesci. 

Speriamo che domani vada meglio. 

14/gennaio/3147 

Caro diario,  

Abbiamo vissuto un’avventura pericolosa, ma  emozionante: un drapious ci ha attaccato. 

Non è andata molto male, ha distrutto solamente un  albero, tanto ne restano due, ma se non arriviamo  presto sulla spiaggia della montagna moriremo. 

La battaglia si è svolta così: abbiamo visto qualcosa  sotto di noi e abbiamo iniziato a sparargli con le armi laser, il drapious ha sferrato un morso sulla prua.  Nella posizione in cui stava, abbiamo visto che  aveva una parte di corpo di colore diverso dal resto  e abbiamo concentrato il fuoco in quel punto,  rispedendolo dove era venuto, tuttavia con un colpo  di coda ha spezzato l’albero. 

15/gennaio/3147 

Caro diario,  

Finalmente oggi l’abbiamo vista, la “Montagna del  Purgatorio”! Era davanti a noi a poche miglia  nautiche. 

Speriamo di trovare molto cibo.

Ora è meglio dormire per risvegliarmi domani quasi  arrivati alla “Montagna del Purgatorio”. 

16/gennaio/3147 

Caro diario,  

Oggi abbiamo calato l’ancora e siamo andati con le  scialuppe a riva. Solo la spiaggia era meravigliosa e  soprattutto ci sono le noci di cocco. 

Abbiamo intrapreso il viaggio su per la montagna,  tutto intorno a noi c’erano segni di persone che  hanno scalato la montagna prima di noi. 

La cosa più bella era che finalmente, dopo un lungo  viaggio, eravamo arrivati. Non riuscivamo a crederci. 

17/gennaio/3147  

Caro diario, 

Oggi siamo arrivati in cima alla “Montagna del  Purgatorio”, anche conosciuto come “Paradiso  Terrestre”. 

Non potevamo crederci, dopo tanta strada eravamo  arrivati in cima. 

Ci siamo accampati lì per un po’ di tempo, per  studiare le bellezze del posto e anche leggere le  storie che hanno lasciato le persone prima.