di Giacomo
Nel tenebroso Inferno narrato da Dante, nella sua fantastica opera “La Divina Commedia”, andava tutto bene, come al solito, fino a quando si viene a sapere di un omicidio. Il giorno 12/12/2012 a mezzanotte, precisamente nel cerchio dei lussuriosi, Paolo trova Francesca (la sua amante) morta. Era stata uccisa da un colpo di pistola al petto. Il sangue aveva formato una pozza a terra. Paolo sorpreso e addolorato comincia a urlare, cercando aiuto agli altri personaggi, tra cui Dante e Virgilio (l’ investigatore e il suo aiutante), e dice loro :- Aiutatemi!- :- Che succede Paolo!- :- E’ successo qualcosa di terrificante, ho trovato Francesca morta!- :- Come morta!- :-Che le è successo!- :- Non ne ho idea, quando sono arrivato lì era già morta-.
Corsero tutti quanti dietro a Paolo per verificare quello che lui aveva appena detto era vero, e lui aveva ragione, era morta. L’ investigatore e il suo aiutante iniziarono ad indagare; avevano già in mente qualche sospettato e, non a caso, i tre sospettati, erano tre assassini: Lucifero, l’ arcivescovo Ruggieri ed il Conte Ugolino. Ma la vera domanda era perché avrebbero dovuto uccidere qualcuno che non aveva nulla a che fare con loro? Beh, la risposta era semplice, Paolo, aveva detto a Dante, che Francesca aveva avuto un litigio con i tre sospettati, perchè loro pensavano che tutti dovessero avere la stessa pena, ma giustamente a Francesca non le andava bene, perché doveva subire una pena maggiore di quella che le era stata data? Non era giusto!
Dicevamo: Dante e Virgilio iniziarono ad indagare e trovarono delle prove riguardanti Lucifero. Quando accadde l’ omicidio, Lucifero stava vagando per i cerchi dell’ Inferno con del sangue colante dalle sue labbra e sembrava contento di qualcosa. Dante chiese a Lucifero :- Potrei sapere cosa diamine ci facevi in giro a quell’ ora?- :- Stavo facendo una delle mie solite passeggiate notturne, perché non riesco a dormire facilmente, non c’è nulla di male- :- E allora perché avevi il sangue colante dal labbro?- :-Come tutti sanno, io, mangio le anime dell’ Inferno, ma vi giuro che io non ho la più pallida idea di dove potesse essere Francesca, non so come è morta. Ah ora che ricordo, ho sentito un colpo di pistola, e in seguito al colpo un urlo, che durò circa 5 secondi; dopo di che scese il silenzio più totale su questo impetuoso regno-. Dante non credette a tutte le fesserie che gli raccontava Lucifero, era sicuro che il colpevole era lui, non aveva dubbi. Infondo come ti potevi sbagliare, lui era il malvagio più temuto di tutti i tempi, dal quale proviene ogni male, il Re dell’ Inferno.
Poi toccò al Conte Ugolino a essere interpellato sull’ accaduto. Dante gli chiese :- Attraverso le telecamere, caro coinquilino, sono riuscito a vedere, che tu stavi tornando nella tua stanza circa 5 minuti dopo l’omicidio di Francesca, e non è l’unico dettaglio, perché eri anche sporco di sangue, ovunque. Mi vorresti dare una spiegazione?- :- Allora Dante, ero sporco di sangue, perché come tutti ben sanno, io rosicchio e mordo il cranio dell’ arcivescovo Ruggieri, facendolo soffrire.- :-E perché sei tornato a quell’ ora?- :- Perché stavo parlando con mia moglie, se non ci credi fattelo dire da lei-. Dante, alla risposta di Ugolino, andò dalla moglie e le disse :- Scusi per il disturbo signora. Posso entrare?- la signora gli rispose :- Ciao Dante, certo che puoi! Come mai sei qui?- :-Signora, suo marito è uno tra i sospettati riguardo l’ omicidio di Francesca. Gli ho chiesto alcune informazioni e una delle risposte, è stata che era tornato in stanza tardi, perché stava parlando con lei. E’ vero?- :- Si, si. Stavamo chiacchierando, lui non c’entra nulla in questa faccenda.- :- Grazie mille signora arrivederci!- :- E di che!-. Dante, quindi, non ebbe nessun sospetto verso il Conte Ugolino, e quindi proseguì con le indagini, anche se era sicuro che l’assassino fosse Lucifero.
L’ultimo sospettato era l’ arcivescovo Ruggieri. Dante, anche se l’ arcivescovo era un sospettato, non aveva raccolto molti indizi su di lui, sapeva solo che glielo diceva l’ istinto che potrebbe essere stato lui.
Dante aveva le idee chiare, aveva anche chiesto il parere di tutti gli altri, soprattutto al suo aiutante Virgilio. Attraverso tutti i pareri, il colpevole era Lucifero, a cui venne stabilita la condanna a morte.
Il processo di Lucifero iniziò, quando Dante però, si ricordò di un piccolo (ma in realtà il più grande indizio fra di tutti) particolare sfuggito. Si ricordò di questo foglio che stava accanto il corpo di Francesca, una pagina del libro di Lancillotto e Ginevra, che i due amanti leggevano insieme. Dante interruppe il processo di Lucifero e disse ai giudici il vero colpevole: Paolo. Prima del processo però Dante volle sapere il motivo dell’ omicidio, quindi gli chiese :- Paolo, perché lo hai fatto? Perché proprio lei?- lui all’ inizio non rispose, ma poi vide Dante stranirsi e confessò :- Ero turbato quei giorni, Francesca non si sentiva più di stare con me, e io non riuscivo a sopportare tutto ciò. Non sapevo che fare, veramente… io … mi dispiace…non…-. Non finì nemmeno di parlare che si gettò dalla finestra e morì anche lui. Da quel giorno, nessuno si permise di parlare più dell’ accaduto, se non costretti.
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